«Un libro
che smonta senza alcuna pietà il mito della creatività
italiana. Un libro fondamentale per capire il ruolo e il potenziale
di una nuova generazione di talenti e i limiti di un sistema politico
ed economico che non ha saputo valorizzarli» Richard
Florida
L’Italia
sarà forse un paese di poeti e navigatori, ma proprio nell’era
globale del talento il suo ruolo nella competizione internazionale si
è fatto sempre più marginale. Quali sono le ragioni del
declino di una nazione che si è sempre vantata della sua naturale
indole creativa?
Irene Tinagli, giovane e brillante osservatrice delle dinamiche dell’innovazione
economica, racconta in questo libro il fallimento delle politiche che
avrebbero dovuto motivare l’elemento chiave di ogni processo creativo:
gli individui. Perché in Italia ci sono oltre quattro milioni
di persone che lavorano in settori strategici come la medicina, l’ingegneria,
il design, la moda.
Protagonisti di piccoli o grandi gesti creativi che non sono stati ancora
riconosciuti dalle università e dalle imprese, dalle comunità
sociali e dalla politica.
Talento da svenderePerché in Italia il talento non riesce a prendere il volodi Irene Tinagli
Einaudi, collana Gli Struzzi
2008, 191 p., brossura
€ 14,50
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