La Stampa, 11 Novembre 2010
In questi giorni di grande attenzione verso i temi familiari in molti hanno evidenziato la contraddizione di un paese come l’Italia che parla tanto di famiglia ma che alla fine figura tra i paesi che spende di meno in politiche familiari. Una contraddizione che pero’, a ben vedere, non caratterizza solo l’Italia. Se si sposta lo sguardo all’Europa, si nota qualcosa di molto interessante: tutti i paesi tradizionalmente cattolici – Italia, Spagna, Portogallo, Polonia, Malta - sono in fondo alla classifica per quanto riguarda la spesa in politiche per la famiglia. In tutti questi paesi la spesa sociale per la famiglia e’ attorno all’1% del PIL, ben inferiore alla media europea del 2%. Ai primi posti troviamo invece paesi poco religiosi come Danimarca, Svezia, Austria, Germania, Finlandia, la cui spesa per le famiglie supera il 3%. Questo suscita inevitabilmente delle domande e merita una riflessione che vada oltre la spiegazione economica secondo cui tutti o molti dei paesi citati (Italia, Spagna, Portogallo) hanno problemi di deficit e debito che non consentono spese sociali. E’ vero, hanno alti deficit, ma le radici del problema sono probabilmente altrove.