La Stampa,01/04/10La crisi economica sta dettando non solo le sorti di imprese, banche e lavoratori, ma anche di città e territori, facendo emergere storie interessanti da cui è possibile imparare lezioni preziose anche per noi. Come
la storia della rinascita di Madrid e del suo sorpasso economico sulla Catalogna. Un evento annunciato due settimane fa dalla Fondazione delle casse di risparmio (Funcas) e che continua ad avere grande eco nei media spagnoli. Il sorpasso fa notizia perché la Catalogna è sempre stata considerata la
locomotiva del Paese, la regione più ricca e avanzata, quella più industrializzata e produttiva e quella più vicina all’Europa e al mondo «moderno». Madrid invece era considerata la capitale un po’ parassitaria, trainata dal settore pubblico, poco innovativa e lontana dall’Europa. Una rivalità antica che ricorda un po’ le rivendicazioni milanesi e lombarde nei confronti di Roma. Anche per questo osservare e capire le dinamiche tra le due città spagnole è molto interessante
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Ma negli ultimi anni qualcosa è cambiato e sta ribaltando lo scenario. Oggi Madrid non solo ha per la prima volta un peso sull’economia nazionale superiore a quello della Catalogna, ma i cittadini madrileni godono di un potere d’acquisto pro capite nettamente superiore (132% della media nazionale contro il 108% della Catalogna), e un livello di disoccupazione significativamente più basso (14,1% contro il 16,25%). Chiaramente le
difficoltà catalane sono legate alla crisi mondiale: la vocazione industriale della regione ha sofferto del crollo della domanda internazionale più dell’economia madrilena, maggiormente diversificata e orientata ai servizi. Ma a ben vedere ci sono altre ragioni, processi che precedono la crisi e che aiutano a inquadrare la crisi catalana - così come la rinascita madrilena - in una prospettiva più ampia.